mercoledì 27 giugno 2012

LE BUGIE DI NO AL CARBONE E GREENPEACE

Altro che luce su Enel. Se fosse per No al Carbone e Greenpeace di luce avremmo solo quella delle candele. "I No al Carbone scopiazzano Greenpeace e utilizzano dati parziali per alterare la verita’ e offrire una visione distorta e volutamente allarmante della realtà”. Cosi’ Carlo Depunzio, presidente del Comitato Energia Ambiente e Territorio, l’associazione composta dai lavoratori della centrale Federico II e da esponenti della societa’ civile, intervenendo sull’appuntamento organizzato ieri a Brindisi dai No al Carbone e Greenpeace per diffondere uno studio sulla centrale Enel ‘Federico II’.  “Queste associazioni diffondono sulla Federico II dati NON REALI. I numeri di cui parlano sono solo l’estratto incompleto di uno studio in cui gli stessi autori invitano alla cautela. I risultati dello studio sono solo stime, frutto di formule matematiche, che ignorano tutta una serie di fattori e carattertiche del territorio. Insomma, dati che non corrispondono alla realtà. E si badi bene ad affermare questa verità scientifica non sono i lavoratori Enel ma illustri scienziati che con questi studi si sono confrontati già da tempo.
Bene ha fatto Enel, allora, a denunciare Greenpeace per diffamazione e ci auguriamo che l’azienda proceda allo stesso modo estendendo l’azione legale anche ai No al Carbone. Siamo stufi dell’uso deviato che questi personaggi fanno dell’informazione. Falsa, tendenziosa e che si pone come unico obiettivo la ricerca di un facile consenso.


Ancora una volta No al Carbone e Greenpeace dimostrano che le loro azioni sono strumentali. Non guardano volutamente a tutto quello che Enel sta facendo a Brindisi: 500 milioni di euro di investimenti ambientali negli ultimi anni. La nostra Centrale rispetta le leggi poste a tutela dell’ambiente, le rispetta tutte ed e’ per questo che continua a offrire energia di qualita’ e a basso costo alla nostra regione e all’intero paese.

E si badi bene che questa non è la lotta tra lavoro e ambiente, come se le cose debbano essere distinte. Noi siamo convinti, al contrario di chi porta i para-occhi, che sviluppo e ambiente possano coesistere e che il ruolo degli ambientalisti debba essere quello di spingere e vigilare sulle aziende perchè apportino miglioramenti continui ai loro impianti. Quello che Enel sta facendo a Brindisi da molti anni.
Il resto e' solo il teatrino delle menzogne allestito da abili bugiardi che insultano il nostro lavoro alla ricerca di pubblicita' e donazioni sulla pelle di tutti i lavoratori. Anche dei nuovi 1000 che da due mesi si sono aggiunti in centrale agli esistenti per lavorare ai miglioramenti ambientali del gruppo 4. Un nuovo investimento che migliora l’efficienza dell’unita’ di produzione, le sue performance ambientali e offre impulso all’imprenditoria locale”.

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