giovedì 9 gennaio 2014

BLASI: UN FILM GIA' VISTO

Le ripetute e scriteriate dichiarazioni di Blasi degli ultimi giorni ci fanno rendere conto del perché la nostra Regione non riesce a far ripartire l’economia ed invertire la tendenza di quel drammatico indicatore che è il livello di disoccupazione che caratterizza il nostro territorio e che costringe diverse famiglie a vivere alla giornata, di questo purtroppo, i professionisti della politica come Blasi se ne disinteressano perché ignari delle difficoltà che vivono quotidianamente le persone comuni.
Per fortuna a Blasi hanno risposto autorevoli personalità politiche anche dello stesso PD spiegando le ragioni per le quali è assurdo chiedere la riconversione della centrale “Federico II” a gas, e questo perché probabilmente hanno compreso le dinamiche tecniche ed economiche che ci sono dietro al mercato dell’energia. Al tuttologo Blasi invece interessa solo e soltanto la speculazione politica fregandosene dei lavoratori, dei cittadini, del paese e dello sviluppo, dimostrando una mancanza di competenza e di preparazione che un segretario regionale di partito dovrebbe avere.
Quello che più importa a Blasi è l’effetto mediatico, l’interesse a far approdare il gasdotto TAP a Brindisi piuttosto che nel leccese e forse mettere in difficoltà la giunta regionale nella speranza di un interessato rimpasto.
Blasi ha chiesto ai brindisini cosa ne pensano di questa sua sciagurata proposta? Ne ha parlato con i nostri rappresentanti istituzionali? I brindisini NON vogliono l’approdo della TAP a Brindisi. Il nostro territorio ha già svariati insediamenti industriali dei quali il leccese gode a costo zero.
Mettendo da parte ogni forma di demagogia, chi chiede la riconversione a gas della centrale di cerano sta chiedendo la creazione di una nuova cattedrale nel deserto che sarà costretta a chiudere e a mandare a casa gran parte della sua forza lavoro composta da personale diretto e indiretto mettendo in ginocchio le imprese del territorio.
A Blasi sfugge che le centrali a gas presenti nel Meridione d’Italia funzionano a meno del 30 per cento della loro capacità. Ciò vuol dire che convertire significherebbe creare una cattedrale nel deserto e poi chiudere l’impianto. Blasi non sa neppure che in una centrale a gas ci lavorano una trentina di persone, mentre in una centrale come la Federico II circa un migliaio.
La Federico II ha realizzato investimenti ambientali condivisi con il territorio per oltre 500 milioni di euro e questi investimenti ambientali sono legati all’uso del carbone. Sempre all’interno della centrale si sta realizzando un carbonile coperto che costa oltre 100 milioni di euro. Fa quasi ridere che un politico si svegli e dica: “Abbiamo giocato. Gli oltre mille miliardi delle vecchie lire li avete bruciati, ora riconvertiamo”.
Noi del Comitato Energia Ambiente e territorio abbiamo invece la sensazione che Blasi voglia favorire Lecce evitando l’approdo della TAP sul suo territorio a scapito di Brindisi. I brindisini ne hanno abbastanza di queste furberie. Brindisi presta a Lecce l’aeroporto, il porto, l’energia, la chimica, l’aeronautica, la medicina e molto altro. Il segretario Blasi provi a sviluppare i suoi interessi e il suo territorio sul suo territorio ma lasci stare Brindisi e la sua provincia.
Carlo Depunzio
Presidente Comitato Energia Ambiente e Terriorio

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