martedì 13 agosto 2013

LO STUDIO SOMO. QUANDO I FANTA-AMBIENTALISTI CONTEREBBERO PIU' DEGLI SCIENZIATI

Ecco cosa dice l'Istituto Superiore di Sanità in questo video pubblicato su Youtube.



2 commenti:

  1. Il territorio ne ha piene le scatole di questa propaganda fintambientalista. All'inizio credevo ci fosse buona fede poi ho visto i banchetti di raccolta, alcuni di loro buttarsi in politica e ho capito che non c'è da fidarsi. Io mi fido più dell'Istituto superiore di sanità che di Greenpeace e dei No al Carbone. Li avessi mai sentiti dire una parola sull'amianto e su Sbitri! Qui ci sono decine di industrie e questi pensano ad attaccare solo l'enel. Continui a fare informazione Depunzio. Ci mancano solo loro a cacciare i turisti.
    Federico M.

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  2. La questione, se mi permetti, non è che i No al carbone devono attaccare le altre industrie di Brindisi e lasciare in pace l' Enel. La questione è che fino a quando un sito industriale opera in tutta regolarità, seguendo quelle che sono le linee guida della Comunità Europea, dei Protocolli Internazionali e dei limiti di legge, nessuno si può permettere di infangare nemmeno mezza volta il nome dell' industria in questione, si chiami Enel o pincopallino. Il fatto, purtroppo, è che in molte circostanze i numeri di tali industrie sono sempre numeri "buoni", vale a dire che l' attività è quasi sempre regolare e senza sforamenti o malfunzionamenti. Questi pseudo-attivisti invece prendono a cuore la questionde ambiente e salute, sposando una causa giusta ma nella maniera più sbagliata possibile. Non si confrontano coi numeri, non chiedono lumi o approfondimenti a chi ne sa più di loro, non vogliono che si parli con un linguaggio diverso dal loro sulla questione; insomma creano un monologo in cui dicono e raccontano le loro verità, spacciando per menzogne tutto ciò che qualcun altro al di fuori della loro setta di finti perbenisti dice. Ci sarebbero migliaia di argomenti sui quali dibattere ma la loro stucchevole e ipocrita lotta sempre sulle stesse storie versa: no Enel, no Edipower, no Sanofi, no Termomeccanica, no industria, no all' unico volano di sviluppo possibile in questa città, ovvero il lavoro delle aziende della zona industriale. Recitano cosi' bene la loro parte che i finti politicanti che siedono in Consiglio Comunale, per accaparrarsi un bel gruzzoletto di voti, finiscono per appoggiare le loro petizioni toglilavoro ed ecco che il gioco è fatto. Io spero come la stragrande maggioranza dei brindisini, che il tempo tolga sta maschera di santarelli a questi tipi che amano l' ozio, le canne e il vagabondaggio. Quando inizieranno a capire che salute e lavoro possono andare di paripasso sarà troppo tardi. E Brindisi, come già adesso, sarà morta di povertà.

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